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Trento, 20 aprile 2007
«DA TRAVAGLIO ATTACCHI MALDESTRI»
Boato: «Rivendico la bicamerale».
Il deputato dei Verdi risponde alle accusa lanciate mercoledì dal giornalista

dal Corriere del Trentino di venerdì 20 aprile 2007

Mercoledì sera, in un gremitissimo liceo «Prati» si è conclusa la visita di Marco Travaglio alla città di Trento con la presentazione del suo ultimo libro «La scomparsa dei fatti», ma l’eco delle dichiarazioni del giornalista ha continuato a suscitare reazioni nella vita politica della nostra provincia. In particolare, nella giornata di ieri Mario Malossini e Marco Boato hanno replicato a Travaglio, che li aveva menzionati durante il proprio intervento in università presso la facoltà di Economia.

Il deputato dei Verdi da tempo si trova in contrasto con il giornalista. «Da circa dieci anni, ogni volta che gli capita di passare da Trento, Travaglio non perde l’occasione per attaccarmi gratuitamente. Ho evitato di rispondergli spesso, per non cadere nel suo giochetto. Ma la mia attività per quanto riguarda la bicamerale D’Alema è agli atti, ha avuto ampissimo consenso ed ha portato alla riforma dell’articolo 111 della Costituzione, con la costituzionalizzazione dei principi del giusto processo. Di tutto questo sono orgoglioso, nonostante i maldestri e ripetuti tentativi di Travaglio. Il quale dieci anni fa scriveva su «Il Borghese», poi ha cambiato molti giornali e ora scrive, ahimè, su «l’Unità». Ma vedo che non ha cambiato modi e idee, e anche per questo motivo autorevoli esponenti dei Ds si sentono a disagio».

Come risponde all’affermazione che riformandola, si stia cercando di svuotare la Costituzione dei suoi significati? «La Costituzione va cambiata non per svuotarla, ma per riaffermarne i principi fondamentali. Personalmente sono stato relatore in merito all’abolizione della pena capitale (art. 27), per introdurre la tutela dell’ambiente all’articolo 9 e per rafforzare la forma di governo agli articoli 52 e 54. D’altra parte mi sono opposto nello scorso giugno, all’interno della battaglia referendaria, al disegno di riforma del centrodestra».

  Marco Boato

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